Rapporto fra Stato e Impresa con Alberto Mingardi

20160420_184827

A conclusione del ciclo “L’impresa di fare Impresa” abbiamo avuto come nostro ospite, in data 20/04/2016, Alberto Mingardi, che ricordiamo essere, fra le altre cose, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni.

Nella conferenza dal titolo <<Possiamo fare a meno della libera impresa?>> il dott. Mingardi ci ha parlato del rapporto fra Stato e libera impresa e di come rinunciare a quest’ultima forma di economia sia non solo svantaggioso, ma forse neanche del tutto possibile.

Confrontandosi con alcune analisi dell’economista italiana Mariana Mazzucato, l’ospite ha mostrato fino a che punto sia facile fraintendere e magari ingigantire il contributo dello Stato all’interno dell’ambito d’impresa. L’apparato statale ovviamente contribuisce molto allo sviluppo d’impresa, specialmente garantendo fondi, creando un contesto favorevole per l’impresa, e formando i lavoratori del futuro; ma in fin dei conti chi produce davvero è l’impresa stessa, è quindi importante non esagerare né, da un lato, ritenendo che le società siano in grado di fare tutto da sole, né, dall’altro, affermare che qualunque obiettivo l’impresa abbia realizzato sia in realtà un prodotto statale perché lo Stato ne ha garantito le condizioni di successo.

I punti affrontati dal dott. Mingardi sono stati molteplici, in particolare ha voluto affrontare criticamente la figura dell’imprenditore (citando esempi quali Steve Jobs o Bill Gates), cioè quello che spesso è semplicemente un uomo comune, magari carente in altri ambiti, che partendo da un’idea brillante riesce a farsi strada in un campo ristretto. E a tal proposito, il grande imprenditore è colui che riesce a capire cosa vuole il pubblico in un determinato momento; capacità rara visto che quasi mai un prodotto viene sviluppato sapendo già quale fruizione ne verrà fatta al momento del rilascio.

Come al solito, sono seguite le domande dal pubblico, che grazie alle risposte dell’invitato sono state un ulteriore arricchimento per l’incontro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *