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Premio di Laurea “Francesco Realmonte” – Proclamazione del vincitore

Martedì 19 Maggio p.v. alle ore 18.30, presso la Sala Ruffilli – Giavazzi del Collegio Augustinianum, si terrà la premiazione del vincitore del premio di laurea “Francesco Realmonte”; a seguire, un momento di convivialità con rinfresco. Tutti sono invitati a partecipare.

 

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Scomparsa del prof. Felice Martinelli

Lunedì 6 aprile, è tornato alla Casa del Padre il prof. Felice Martinelli. Eccellente ex studente del nostro Collegio negli anni 1958-1962 è stato compagno, tra gli altri, di Giovanni Maria Flick, Franco Pizzolato e Antonio Tessitore. E’ stato professore di Economia aziendale presso la facoltà di Economia del nostro ateneo dal 1970 e dal 1990 al 2008 di Tecnica professionale. Sempre partecipe e vicino all’Associazione in maniera discreta e molto attiva, quest’ultima lo ricorda con affetto ed è vicina al dolore dei suoi cari.

Le esequie si terranno il 9 aprile p.v. alle ore 11 presso la Basilica di S. Ambrogio.

Per leggere il contributo all’interno del sito dell’università, clicca qui

Con Enrico Letta per riflettere sulla fiducia nell’Europa

Continua l’attenzione del Collegio Augustinianum verso il panorama internazionale, testimoniato dalle numerose iniziative promosse in chiave europea ed extraeuropea (tra le ultime, il rinnovato sostegno agli studenti che decidano di intraprendere delle esperienze all’estero e l’incontro con il sen. Mauro in occasione dell’Assemblea Annuale dell’associazione Agostini Semper). Il 16 febbraio p.v., presso il Collegio Augustinianum in sala Ruffilli-Giavazzi, alle ore 18, si discuterà del tema “Europa: come ristabilire la fiducia e far ripartire la crescita” con l’on. Enrico Letta, già Presidente del Consiglio dei Ministri: una nuova occasione per allargare lo sguardo e cercare di fornire spunti positivi agli studenti per un contributo attivo alla vita della casa comune europea.

Ricordando Antonio Tessitore: l’uomo e il professore

Sabato 28 febbraio p.v. presso l’Università degli Studi di Verona, a partire dalle ore 10 presso l’aula A (Palazzo di Economia), si svolgerà un evento di carattere commemorativo dedicato alla figura del prof. Antonio Tessitore, scomparso a Verona il 2 marzo 2014. Eccellente studente del Collegio Augustinianum, fece il suo ingresso in collegio nel 1959; qui conobbe numerosi colleghi e amici quali Romano Prodi, Giovanni Maria Flick, Tiziano Treu. La sua carriera di docente universitario, con cattedra in Economia aziendale, ebbe inizio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; successivamente insegnò presso l’Università degli Studi di Verona e, dal 1982 al 1987, presso la sede milanese del nostro Ateneo. Tornò, infine, ad insegnare presso l’ateneo scaligero, il cui dipartimento di economia aziendale ha deciso di dedicare una giornata di studi in onore del compianto professore.

Locandina dell’evento

Il Resoconto della XIX Assemblea

Il Resoconto della XIX Assemblea

Il tavolo dei relatori e una vista d'insieme dell'Assemblea Agostini semper 2014
L’8 novembre, secondo tradizione nel secondo sabato del mese, l’Associazione  ha celebrato l’annuale assemblea dei soci nella Cripta dell’Aula Magna della sede dell’Ateneo di Largo Gemelli.

I festeggiamenti per i cinquant’anni dalla laurea

Le celebrazioni di quest’anno sono state precedute, nella serata di venerdì, da una serata di convivialità che ha permesso l’incontro di alcuni degli attuali studenti  con quanti hanno festeggiato il loro 50esimo di laurea in una bella occasione vissuta attraverso una messa in S. Ambrogio, con alcuni canti del Coro della Basilica, e una cena comune, di cui è possibile trovare un breve resoconto qui.

Saluti e attività dell’Associazione

In apertura dei lavori, dopo i ringraziamenti a tutti i presenti e agli ospiti istituzionali – la prof.ssa A. Sciarrone Alibrandi, Prorettore e Presidente EDUCatt, il dott. M. Gatti, direttore della sede di Milano dell’Università, che hanno sempre assicurato sostegno e amicizia alla Associazione, e i rappresentanti dell’Associazione ONLUS “Francesco Realmonte” (con cui  si avvierà una collaborazione stabile, prevedendo, tra le altre cose, la consegna dell’annuale premio di laurea dell’Associazione Realmonte nei locali del Collegio Augustianianum)  – è seguito un breve ricordo degli antichi studenti e amici che sono scomparsi, dedicando in particolare attenzione e memoria a Pietro Concina – membro propositivo del Consiglio generale che ha lasciato in tutti gli amici dell’Associazione un segno profondo, grazie alla sua vivacità e energia; ad Antonio Tessitore – docente universitario in Cattolica e a Verona, che è stato un maestro accademico e di vita per molti e ad Antonio Liserre – che ha insegnato a Pavia e Parma ed è stato poi, a lungo, ordinario di Istituzioni di diritto privato e di Diritto Civile in Università Cattolica.

Il saluto della prof.ssa Sciarrone, che riportava anche quello del Magnifico Rettore, prof. Franco Anelli, è stato occasione per sottolineare come i Collegi non siano solo una residenza, ma un modo di vivere intensamente e proficuamente l’Università – creando relazioni intense e durature – e come l’assemblea degli antichi studenti dell’Augustinianum ne sia la conferma. Il dott. Gatti ha poi ricordato come tutta l’Università tragga beneficio dal fatto che, in questo momento, gli studenti collegiali siano strettamente legati alla vita universitaria; in questo processo l’Associazione ha il compito di continuare a trasmettere, da generazione in generazione, il messaggio di come si possa vivere positivamente, con un plus, il sistema universitario.

Il direttore del Collegio, di seguito, si è soffermato sulle attività svolte in Augustinianum durante l’anno, come sempre molto dense; il  resoconto sulle attività annuali del Collegio è disponibile online su questo sito.

Presentazione del Corso «Expo 2015 – nutrire il pianeta energia per la vita»

La prolusione al corso di approfondimento che animerà il Collegio Augustinianum dirante l’anno, dal titolo «Expo 2015 – nutrire il pianeta energia per la vita», è stata tenuta dal prof. Pier Sandro Cocconcelli, professore di Microbiologia degli Alimenti presso la Sede di Piacenza dell’Università Cattolica, direttore del Laboratorio ExpoLAB e delegato del Rettore al coordinamento dei progetti di internazionalizzazione dell’Ateneo. Il resoconto dell intervento sarà pubblicato sul numero dei Colloquia che conterrà gli Atti del corso.

Premiazione “Agostino dell’anno” e “Laureato dell’anno” – Testimonianze di studenti del Collegio: «L’Augustinianum con una marcia in più»

Agostino dell’anno è stato designato il senatore Mario Mauro, laureato nel 1985 in Filosofia, parlamentare europeo dal 1999 al 2013 e vice presidente del Parlamento europeo nel periodo 2004-2009. Nel 2013 ha fatto parte del Comitato dei “Saggi” nominato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed è stato Ministro della Difesa nel governo Letta. I temi e il respiro internazionale del suo operato lo trovano ancora oggi consentaneo a quell’aria che, in qualche modo, si può pensare abbia respirato anche durante i suoi studi in collegio.
Mario Mauro nel ritirare il premio ha ricordato come l’esperienza collegiale sia stata fondamentale nel prepararsi a vivere la propria vita privata e pubblica.
Il laureato dell’anno è Andrea Falcone,  con una tesi in Diritto Commerciale (relatore: prof. Gaetano Presti) dal titolo “La partecipazione dei lavoratori nella gestione dell’impresa”, con valutazione di 110 e lode.
Con l’occasione è stato assegnato anche il premio “testimone dello spirito agostino” a Sante Pagotto, antico studente del Collegio dal 1945 al 1949, amico sincero e vicino alle attività dell’associazione.

La testimonianza degli studenti è stata affidata a Michelangelo Morcavallo, beneficiario di una delle borse di studio per un viaggio di studio all’estero messe in palio dall’Associazione che lo ha supportato nella sua esprienza alla Boston University.

Elezioni per il rinnovo della Presidenza e del Consiglio generale dell’Associazione

Le operazioni di voto si sono svolte dopo la presentazione della lista comune e delle modalità di svolgimento del voto; i risultati dello scrutinio sono poi stati verificati in base all’effettiva disponibilità alla partecipazione dei nominativi risultanti dalle operazioni. Il programma auspicato per il prossimo Consiglio prevede in particolare che si continui a insistere su alcuni temi su cui il Cosiglio uscente si è concentrato durante il suo mandato:
a. sulla testimonianza, con una maggiore comunicazione delle iniziative e l’invio degli  appuntamenti in collegio alla mailing List;
b. sulla memoria, con lo sviluppo dell’indirizzario anche con l’uso di strumenti collaborativi per rafforzare la rete di informazioni disponibili e con il proseguimento del lavoro svolto dal Laboratorio della memoria per la ricostruzione dell’archivio e delle stagioni del collegio;
c. sul sostegno, con l’ impegno dell’associazione nel supportare iniziative a favore dei ragazzi attualmente in Augustinianum anche attraverso la premiazione del merito oltre che con il supporto alle attività culturali del Collegio;
d. sull’identità, insistendo nel promuovere il Collegio Augustinianum come luogo di formazione integrale della persona, come già ricordava p. Gemelli nel suo discorso del 1943: «[…] Il collegio universitario deve essere organo di formazione della personalità del giovane universitario: deve dare allo studente ciò che non gli dà l’Università».

A scrutinio concluso, il dott. Daniele Clarizia è stato riconfermato quale Presidente dell’Associazione. La nuova composizione del Consiglio, integrata dai componenti collegiali nominati dall’assemblea degli studenti, è pubblicata nella pagina principale di questo sito.

Alla fine della Seduta e dopo la tradizionale S. Messa celebrata da don Daniel Balditarra, l’assistente pastorale dell’Augustinianum, in Collegio si è tenuta la breve cerimonia di dedicazione di un’aula al prof. Umberto Pototschnig, con il commosso ricordo dei tanti che lo conobbero e da lui furono guidati.
«Chi vi ha vissuto sa qual è il valore delle cose che si apprendono tra quelle mura per lungo tirocinio e che si tramandano poi per forza propria attraverso il succedersi ordinato tra anziani e matricole. Penso che ognuno di voi ammetterà facilmente di avere accumulato, verso il collegio, qualche debito di riconoscenza». (U. Pototshnig, 1961)

Materiali correlati

Il programma della giornata

Il rendiconto della gestione (PDF)

La relazione sulle attività del collegio (di S. Gentile)

Costruire insieme l’Europa (plaquette in occasione della premiazione di M. Mauro)

La galleria fotografica dell’evento

 

Relazione sulle attività del Collegio nell’a.a. 2013/2014

di Saverio Gentile, Direttore del Collegio Augustinianum

XVIII Assemblea - intervento del dott. Saverio Gentile

 

Da parte mia un cordialissimo saluto alla Prorettrice, Professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, al direttore della sede meneghina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il dottor Mario Gatti, al professor Pier Sandro Cocconcelli, ordinario di microbiologia degli alimenti presso la sede piacentina della nostra Università che terrà la lezione introduttiva al Corso che abbiamo approntato quest’anno e del quale vi dirò a breve, e un saluto ancora a tutti gli agostini presenti, in modo particolare all’agostino dell’anno il senatore Mario Mauro.

Nell’anno accademico 2014-2015, quello in corso, sono entrate in Collegio, in forza di concorsi tenutisi nel mese di luglio, e non più come in passato a settembre, non meno di 23 matricole, iscritte a pressoché tutte le facoltà anche se devo dire che, specie negli ultimissimi anni, gli iscritti alle facoltà economiche registrano numeri ormai del tutto comparabili a quelli della facoltà giuridica. Ma questo è, d’altronde, un trend nazionale. Quest’anno abbiamo infatti 9 iscritti a facoltà economiche e 10 a giurisprudenza, poi ci sono 2 scienziati politici e due letterati. Inoltre, rispetto ad una consolidata tradizione, è in crescita il numero degli studenti provenienti da regioni centro-settentrionali: quantunque le nationes più rappresentate continuino ad essere quella sicula prima e pugliese poi, abbiamo studenti da pressoché tutte le regioni: Calabria, Campania, Sardegna, Valle d’Aosta, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Liguria, Piemonte, Lombardia, Abruzzo. Insomma, la vocazione, fortunatamente, è, e continua ad essere, nazionale secondo quello che è, peraltro e come noto, un caratteristico proprium, e direi dei più pregevoli, della nostra Università.

Anche lo scorso anno le attività culturali hanno ruotato attorno ad un Corso approntato dalla Direzione, di concerto con l’associazione Agostini Semper e segnatamente con il Comitato scientifico, che ringrazio (in modo particolare il suo presidente, il prof. Stefano Solimano). E così dopo il corso sulla Storia della Repubblica, su Mercato etica e finanza, sulle relazioni internazionali e sulla Dottrina sociale della Chiesa ne abbiamo organizzato uno sulla lotta armata in Italia ed il terrorismo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Si è trattato, tra l’altro, di un modo per rammemorare Roberto Ruffilli, studente prima e Direttore poi del Collegio Augustinianum, assassinato barbaramente delle brigate rosse nell’aprile 1988. Il percorso che si è realizzato è stato dedicato proprio alla sua cara memoria. Devo dire che, anche per la particolare qualità dei relatori intervenuti nonché per il riconoscimento ufficiale ottenuto dalla facoltà di Giurisprudenza (per cui si è attribuito un credito formativo a chi ne ha seguito la maggioranza delle lezioni ed ha poi svolto una relazione), il corso è stato particolarmente seguito ed è stato accompagnato da un apprezzato cineforum animato dal Professor Ruggero Eugeni, lui pure antico agostino, che ringrazio per la sua opera.

La sesta edizione del corso sarà rivolta ad un tema di particolare attualità che si è intitolato Expo2015: nutrire il pianeta, energia per la vita. Il Corso si strutturerà in 6 lezioni e dovrebbe peraltro vedere la presenza anche del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.  Al termine del mio intervento, il Professor Cocconcelli, che ringrazio per la cortese disponibilità, terrà la lezione introduttiva, come anticipato.

Altri due eventi daranno lustro al presente anno accademico. In primis quattro incontri dedicati a Fede, carità e speranza cristiana: il contributo delle virtù teologali ai grandi temi della società contemporanea. Interverranno tra gli altri S.E. Mons Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropòlita di Campobasso-Bojano, il prof. Giuseppe Dalla Torre, cultore insigne di diritto ecclesiastico e canonico nonchè S.E. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale della nostra Università e anche la già citata prorettrice, professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi.

Non meno importante l’altro evento che dedichiamo alla Storia ai protagonisti e all’attualità del movimento cattolico italiano con incontri in cui ricorderemo, tra gli altri, Alcide de Gasperi e don Luigi Sturzo. Il titolo che abbiamo dato a questo ciclo di conferenze è Con il vangelo nascosto sul petto che è una frase, come a tutti noto, dello stesso don Sturzo il quale il 17 dicembre 1918, a Roma, in una riunione di amici che con lui preparavano il programma e lo statuto del Partito Popolare che stava per sorgere ebbe tra l’altro a dire che

“nel campo delle attività pubbliche, imiteremo i primi cristiani, che portavano il Vangelo nascosto sul petto, e alimentavano alla santa parola la loro fede, mentre come cittadini invadevano i fori e la curia e gli eserciti e i campi e fin nelle officine degli schiavi, per poi al momento opportuno portare avanti ai re le parole dello Spirito Santo”.

Aggiungo poi che tra le numerose attività del collegio c’è anche quella che vede un cospicuo numero di studenti animare la compagnia di teatro Ai due chiostri, che ha inscenato l’anno scorso, in un’aula magna gremita, Il malato immaginario. Inoltre, già da diversi anni, grazie al supporto dell’istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, vi è la possibilità di partecipare a corsi annuali interamente sovvenzionati per il conseguimento delle certificazioni internazionali di lingua inglese, tedesca e cinese nonché a corsi di alta formazione (il così detto progetto AlteScuole). Ogni anno, ancora grazie al Toniolo, si tiene un meraviglioso viaggio in Terrasanta, nel quale ci si fa pellegrini tra i pellegrini. Nella tradizionale gita di ottobre siamo stati sui luoghi verdiani (Busseto e Roncole Verdi) e abbiamo poi incontrato il figlio di Giovannino Guareschi, Alberto, che è stato la nostra guida d’eccezione al museo dedicato al padre.

E’ proseguito il sostegno concreto agli studenti attualmente ospiti del collegio: sono state così erogate 2 borse di studio a favore di studenti che hanno svolto un periodo di studio all’estero (brevemente ci diranno anche loro qualcosa dell’esperienza vissuta). Inoltre abbiamo erogato altre tre borse di studio con cui si è inteso premiare esclusivamente il merito accademico. E mi piace ricordare i nomi dei premiati: Giuseppe Portonera, per l’ambito giuridico-politico, Mattia Del Molino, per quello economico e Giuseppe Gadaleta per quello letterario-filosofico.

Ricorderà poi, forse, qualcuno di voi che l’anno scorso davo notizia del Decreto legislativo n. 68 del marzo 2012 con cui veniva novellata, in un’ottica di riordino, la disciplina dei collegi e delle residenze universitarie. Ricordo brevemente che le norme distinguono 3 categorie: collegi storici o di merito, collegi e semplici residenze. Allo stato risultiamo semplicemente residenze. Il che mi pare francamente una enorme occasione persa, eufemismo, tanto più che, in termini di attività e di prestigio la nostra struttura non ha davvero nulla da invidiare a quelle che hanno ottenuto il riconoscimento. Quello dei collegi storici è l’ambito che naturaliter compete all’Augustinianum e a cui è vocato. Avevo investito della vicenda le massime autorità accademiche lo scorso anno e anche in tempi recentissimi ho risollevato con energia la questione. Questo è peraltro un dossier, se così si può dire, che si passano i Direttori del Collegio. Infatti, quasi 20 anni fa l’allora direttore Stefano Solimano, anche con un assai accurato studio, aveva investito della vicenda il rettore prof. Adriano Bausola e lo stesso avevamo fatto col professor Lorenzo Ornaghi il sottoscritto ed il mio predecessore, il carissimo Matteo Caputo. Come suol dirsi, vi terremo aggiornati anche perché non intendiamo in alcun modo deflettere dall’impegnarci in tal senso.

E veniamo all’ultima notizia che vi dò. Ma la più importante.

Umberto Pototscnig, il primo Direttore laico del Collegio (dal 1956 al 1965) è scomparso, come tutti sapete, nel luglio del 2012. Ma forse non tutti sapete che ha destinato una cifra di circa 320 mila euro al Collegio a dimostrazione ulteriore, ove mai ve ne fosse stato bisogno, di un legame fortissimo verso l’Augustinianum.

Il lascito apre prospettive nuove e interessanti. Il nostro auspicio è che esso diventi veramente una preziosa occasione per offrire agli studenti del Collegio, presenti e futuri, la possibilità di incrementare ancora, e sensibilmente, le proposte loro destinate. Pare inoltre opportuno evitare soluzioni che portino un beneficio soltanto ad un esiguo numero di studenti e che siano limitate ad un determinato momento. Da ciò nasce la proposta presentata al Rettore Magnifico dell’Università, Professor Franco Anelli, che ha ritenuto di aderire a quanto gli abbiamo prospettato.

A noi la soluzione più congrua e ragionevole per l’impiego del lascito sin da subito è parsa quella di investire la somma in modo da conservare il capitale e fruire della rendita periodica al fine di finanziare specifiche iniziative per gli studenti (così creando una sorta di “dote” del collegio).

Questa proposta ha il merito da un lato di garantire buone risorse economiche e dall’altro di farlo per un tempo potenzialmente indeterminato.

La rendita così prodotta consentirà al Collegio di fare un ulteriore importante passo avanti per lo svolgimento del suo compito. Essa ci pare anzi proprio il volano di cui l’Augustinianum necessitava per rafforzarsi e proseguire con rinnovato vigore il percorso intrapreso.

Come utilizzare, in concreto,  questi soldi?

Intendiamo servirci di una parte della somma per istituire borse di studio di merito a sostegno di studenti capaci e meritevoli. In particolare, la preferenza cadrebbe innanzitutto su chi maggiormente necessita di un aiuto di tipo economico, favorendo dunque eventuali studenti idonei ma non beneficiari delle borse di studio. Inoltre, tale soluzione presterebbe attenzione a quelle fasce di reddito intermedio che per i criteri stabiliti nel bando regionale borse di studio non possono avanzare domanda e che attualmente paiono particolarmente colpite dalla attuale crisi economica.

La quota restante verrebbe riservata al finanziamento delle attività culturali del Collegio, che risulterebbero così potenziate.

Infine è nostro fermo intendimento ricordare il Prof. Pototschnig istituendo un premio di laurea aperto a tutti gli studenti dell’Università Cattolica per la miglior tesi in materie di diritto pubblico. Il premio verrebbe assegnato da un’apposita Commissione in un momento organizzato ad hoc o in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Agostini Semper.

Inoltre tra poco, dopo la santa messa, dedicheremo alla memoria del prof. Pototschnig una sala del Collegio: come avrete modo di vedere, vi abbiamo apposto una targa e affisso una foto particolarmente suggestiva.

Desidero inoltre ringraziare, e non è un grazie di circostanza, il professor Aldo Travi, ordinario di diritto amministrativo nella nostra Università e allievo affezionatissimo di Umberto Potoschnig, che è stato il curatore testamentario dell’eredità di cui si sta parlando e che a più riprese non ha fatto mancare, in varie forme, la sua vicinanza ed il suo ausilio. Egli ha poi inteso nobilitare ulteriormente con due contributi un libretto, che tutti dovreste avere tra le mani, nel quale abbiamo raccolto alcune delle lettere inviate da Pototschinig ai suoi studenti, e che conservavamo nell’archivio del collegio.

Sono lettere belle, appassionate e sincere. In ognuna d’esse, come ho scritto nella presentazione, spira forte il vento dell’intelligenza, dell’amore, della fede ma, più di ogni altro, il vento della libertà. L’augustinianum è stato, ed è, soprattutto un luogo di libertà e di pensiero. Nulla di più. Ma, certamente, nulla di meno.

Termino con le parole, ispirate e realmente magnifiche, rivolte da Pototschnig ai quart’anni del 1962. La lettera è datata 11 maggio 1962 ed è una di quelle che abbiamo pubblicato nel libretto cui alludevo poc’anzi. Magari alcuni di voi ricordano di averla ricevuta o forse chissà la conservano ancora. Orbene scriveva il Direttore 52 anni fa:

“non perdete la capacità di “perdere” del tempo, di saper ascoltare oltre che di parlare, di saper leggere anche là dove apparentemente nulla è scritto. Non riempitevi mai di voi stessi, delle vostre azioni, dei vostri anche buoni propositi, al punto da non avere più posto per chi non entra nei vostri programmi; al punto di non sapere più dire una parola a chi ancora non conoscete e che sapete di non rivedere mai più, al punto di considerare chi non fosse amico un estraneo. Non ho davvero altro da dirvi”.

 

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7 Novembre 2014 – Festeggiamenti per il cinquantesimo anno dalla laurea

 

“Gaudeamus igitur”o semplicemente “Gaudeamus”, è l’inno internazionale della goliardia. Non è certamente una mera coincidenza che con questa esclamazione si sia conclusa la serata dello scorso 7 novembre, ricca di emozioni e sorrisi che, agli occhi di chi guarda, parlano da sé.
Una ricorrenza quale il 50esimo di laurea, infatti, per chi lasciò il Collegio nel lontano ’64, è un momento di riflessione e rinnovamento di un legame che nonostante il tempo e i diversi percorsi professionali dei ragazzi di quell’anno, come Franco Iacono, Enzo Balboni, Salvatore Natoli, non si è mai dissolto. Ecco, allora, che ci si rende conto di come quel semplice brocardo “Semel agosti semper agosti”, ritorna vivo ed accende gli animi dei molti “ragazzi”, non tutti purtroppo, che per una sera ritornano, negli atteggiamenti e nei discorsi, quasi Collegiali. E’ facile rivedersi nei loro volti e nei loro discorsi, meno facile immedesimarsi nel ricordo, che inevitabilmente giunge, di quei loro “pari d’anno” che sono tornati al Padre; li ricordano con una commozione mista a ricordo divertito di quegli anni di formazione. I seniores parlano dei loro Maestri, di scienza e di vita; dalla discussione emergono nomi e personaggi, che i più giovani conoscono solo in via indiretta, e che improvvisamente acquistano una consistenza, un volto. Ci si prende poco sul serio, si scherza amichevolmente e si ricordano gli anni di Collegio e di “studio matto”; tempi in cui per apprendere qualcosa bastava solo “saper ascoltare”.
E’ doveroso ricordare quanto, poco tempo fa, scrisse sul social network “LinkedIn” un eccellente ex agostino, il prof. Luciano Corradini, e merita di essere riportato: “Semel agosti semper agosti. Non so se si tratti di un’affermazione retorica o del frutto di un momento di entusiasmo “comunitario”. Per la mia parte io dico che ci ho creduto negli anni ’50 e che in certo senso ci credo ancora. E so che alla mia età l’avverbio “semper” sconfina rapidamente nell’ulteriore, dove il tempo non corrode più la fede e la speranza, ma valorizza all’infinito quel tanto di amore che ci abbiamo messo nel cercare di vivere ‘semel’ da agostini.”

(a cura di G. Trupia)

Scomparsa del Prof. Mario Napoli

Ci giunge notizia della morte del prof. Mario Napoli avvenuta oggi, 15 dicembre, a Milano. Ex affezionatissimo studente del nostro Collegio, fece il suo ingresso in Augustinianum nel 1963 e laureatosi nel 1968 è stato prima professore di Diritto sindacale e di Diritto del lavoro nelle Università di Trento e Brescia e successivamente ordinario delle medesime materie presso il nostro Ateneo. Ci lascia non soltanto uno dei nomi più importanti del panorama giuslavoristico attuale, ma una grande testimonianza di impegno nella ricerca accademica e di conservazione dello spirito collegiale.

L’Associazione tutta, esprime il suo cordoglio alla famiglia e lo ricorda affettuosamente.

Scomparsa di don Giulio Cattin

Ieri, 1 dicembre, si è spento a Vicenza don Giulio Cattin. Professore Emerito di storia della musica, primo direttore del Coro dell’Università Cattolica, già vice-direttore del Collegio Augustinianum e nominato dalla nostra associazione “Agostino dell’anno” nel 2001. Le esequie avranno luogo il giovedì 4 dicembre 2014 alle ore 15:00 nella Chiesa Cattedrale di Vicenza, dove la salma giungerà alle ore 14.30 per un momento di preghiera e di testimonianze.

L’Associazione tutta lo ricorda affettuosamente.

Un contributo alla memoria del compianto Prof. Antonio Liserre

Lunedì scorso, 24 novembre, nella Cappella del Sacro Cuore della nostra Università è stata celebrata una Messa in suffragio  e ricordo di Antonio Liserre, Agostino degli anni 1957-1961 e morto a Milano il 18 aprile di quest’anno. Ha celebrato S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Generale dell’Università e, con i familiari, erano presenti numerosi docenti ed amici di Antonio. Al termine della Messa, i due Presidi delle Facoltà nelle quali Liserre ha insegnato (Bodega per Economia e Forti per Giurisprudenza) hanno detto parole di ricordo. Anche Enzo Balboni, per sedici anni direttore del Dipartimento di Diritto privato e pubblico dell’economia, al quale diede vita insieme ai colleghi Floridia, Mazzoni e Napoli, nonché amico affettuoso del compianto, ha pronunciato un breve ricordo che volentieri pubblichiamo.

 

RICORDO DI ANTONIO (scarica pdf)

Cappella del Sacro Cuore, Milano, 24/11/2014

Se Antonio ci guarda dal Cielo… e sono sicuro che è così, sorride con la sua abituale bonomia ed autoironia, ma sono certo (scio enim cui credidi, et certus sum) – come ci diceva don Mario Giavazzi quando ci spiegava il senso dell’immagine del Cristo risorto di Piero della Francesca che volle sul cartoncino stampato in suo ricordo) – sono certo che è lieto di vederci qui, convocati dall’amicizia per far memoria di un uomo buono, ottimo docente, bravo studioso, brillante ed onesto avvocato. Oggi, però, non è luogo né tempo per celebrazioni, onoranze scientifiche, convegni in pompa magna. Mi pare quasi di sentirlo: “Un ricordo va bene, ma soprattutto senza uno zelo eccessivo”. Questo è, dunque, solo un momento di riflessione e memoria, sperando che risulti appropriato rispetto ad una motivazione che può apparire minore, ed anzi minima, ma ha l’ambizione di seguire, sia pur rapidamente, un certo percorso: quello che si snoda a partire dal titolo della mia nota che a molti tra voi potrà apparire curiosa: “Insegnare all’Università Cattolica: un mestiere diverso”. Tonino è partito dalla solatia e mediterranea Trani per venire a studiare e a faticare nella fredda e allora nebbiosa Milano nel novembre 1957 e ci ha lasciato dopo 57 anni nel venerdì santo del 2014. Sua mamma lo aveva provveduto di un pesante, lanoso e rigido cappotto postbellico, che infagottava la sua figura alta, snella, elegante. Il suo habitat naturale è stato il collegio Augustinianum, nel quale arrivò con una sete di imparare e di progredire che si rivelò fin dalla prima sera – come mi ha confidato il suo compagno di studi Domenico Pazzini, quando a cena, subito, si lamentò del suo insegnate di italiano di liceo che “non sapeva spiegare e si limitava a leggere il libro di testo”. Si è laureato a luglio del 4° anno, come facevano soltanto i migliori tra i bravi agostini, ma non si è mai illustrato ad pompam per questo: “Era normale e giusto fare così”, diceva. Non faccio biografia e salterò tutto il resto, peraltro noto ai molti amici stasera qui convenuti e indugerò soltanto su un unico particolare.
Il piccolo segno distintivo cui accenno richiama la presenza e il magistero morale, scientifico ed umano, di un nostro comune maestro, Umberto Pototschnig, che a Tonino voleva bene, essendone ampiamente ricambiato, in ciò unito all’affetto di Maria Grazia Liserre. Non credo che Antonio abbia mai avuto modo di approfondire un saggio scientifico di Umberto, intitolato: “Insegnare all’Università, un mestiere diverso” nel quale Pototschnig – che parlava in quell’occasione ad un Convegno di costituzionalisti, si era prefisso di motivare la portata innovativa 2 degli art. 33 e 34 Cost. e dunque della speciale libertà e responsabilità connessa all’insegnamento, in specie quello svolto all’Università, e dunque con l’ineludibile impegno sia di un’istruzione di livello superiore sia di una tensione continua e vocazione per la ricerca scientifica. Ed anche Liserre come tutti gli agostiniani dei secondi e terz’anni aveva ricevuto nel corso dell’estate prima della laurea, nel 1960, dal Direttore del Collegio una lettera collettiva, ma indirizzata personalmente a ciascuno di loro, che si concludeva così:< Vorrei incoraggiarvi allora, a non sciupare del tempo, a prendere consapevolezza – anche tramite questo periodo di vacanza – di ciò che avete pensato e a predisporre voi stessi in modo da vivere” l’avventura del pensare.” nel modo più ricco possibile >. Aggiungo, adesso, un secondo elemento con quale , tuttavia, non vorrei dare di lui l’immagine dell’osservante cattolico fervoroso (o di un “paolotto” come si dice in dialetto ambrosiano) ma Liserre – anche se lo custodiva per sé – ebbe vivo il senso di cosa volesse dire il fatto di insegnare all’ Università e in un Ateneo denominato – non per caso o convenienza – “cattolico”. Mi piace citare solo due episodi, forse piccoli piccoli, ma a mio avviso significanti. Partecipammo – c’ero anch’io e diversi altri, sull’onda anche emozionale del rinnovamento post conciliare – ad alcune declinazioni coraggiose dell’aggiornamento che avrebbe dovuto intervenire, anzi fiorire, dentro l’Università cattolica, almeno a due gruppi di studio guidati dagli Assistenti generali del tempo: monsignor Volta, sul tema dell’educazione alla legalità e monsignor Ghidelli sul tema specifico del rinnovamento dell’Università a partire dalla Costituzione apostolica Ex Corde Ecclesiae. Frutto di quell’impegno furono due documenti – tra i tanti – che analizzavano, comparavano, progettavano ed auspicavano…, ma sono rimasti lì.
Il nostro impegno c’era e si rendeva visibile e spendibile perché si rifaceva alla radice nata e cresciuta in Augustinianum, che si era irrobustita nella nostra ragione e nel nostro cuore. Ne trovo traccia in questa citazione con la quale voglio prendere commiato da Antonio, accennando ad un’avventura culturale, scientifica ed umana che ponemmo alla base del nostro programma di fondazione del Dipartimento di Diritto Privato e Pubblico dell’Economia. Forse anche qui c’è una risposta, forse modesta, a quello stimolo verso “la stupenda e insostituibile avventura del pensare” che aveva raccolto dal “Poto”. Organizzammo nel 1988, nel quarantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Carta fondamentale, un Convegno sulla Costituzione economica e i suoi effetti. Liserre concluse la sua relazione dedicata a “Impresa pubblica tra socialità e profitto” con un ragionamento che dimostra, senza sbandierarli, l’onore, il senso delle misura e l’orgoglio di chi ha avuto la fortuna di studiare prima e di insegnare poi nella nostra Università: “A dispetto di tanti fraintendimenti è dunque opportuno ribadire che non c’è alcuna antinomia tra le ragioni della economia e quelle dell’equità e della giustizia; coltivare la speranza di dare un’ “anima” agli affari, se così si può dire, può essere espressione di un’ingenua utopia o di una condotta eticamente doverosa: certo è che, se di sogno si tratta, è un sogno che ha sorretto la coscienza lucida dei Dossetti e dei Lazzati che, dalla tradizione propria del magistero di questa Università, hanno tratto ispirazione per credere ad un ideale di democrazia economica e segnarne, con il loro contributo, la nostra Costituzione”. E’ dunque una memoria viva e una fiaccola accesa quella che Liserre e gli altri della sua generazione lasciano a chi, oggi giovane e capace, ha il dovere della speranza e dell’azione.
Da ultimo, una nota personale che non ho difficoltà a render pubblica perché essa è al tempo stesso rivelatrice e consolatoria. Nell’ultima telefonata che ci siamo scambiati nel marzo di quest’anno, a me che cercavo scorciatoie e cincischiavo parole goffamente ottimistiche sul suo stato di salute replicò in modo sobrio e secco: “Del resto, io ho avuto una vita lunga e felice”. Come a dire: la mia è stata una buona corsa che è giunta al termine; adesso tocca a voi.

Enzo Balboni