Relazione sulle attività del Collegio nell’a.a. 2013/2014

di Saverio Gentile, Direttore del Collegio Augustinianum

XVIII Assemblea - intervento del dott. Saverio Gentile

 

Da parte mia un cordialissimo saluto alla Prorettrice, Professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, al direttore della sede meneghina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il dottor Mario Gatti, al professor Pier Sandro Cocconcelli, ordinario di microbiologia degli alimenti presso la sede piacentina della nostra Università che terrà la lezione introduttiva al Corso che abbiamo approntato quest’anno e del quale vi dirò a breve, e un saluto ancora a tutti gli agostini presenti, in modo particolare all’agostino dell’anno il senatore Mario Mauro.

Nell’anno accademico 2014-2015, quello in corso, sono entrate in Collegio, in forza di concorsi tenutisi nel mese di luglio, e non più come in passato a settembre, non meno di 23 matricole, iscritte a pressoché tutte le facoltà anche se devo dire che, specie negli ultimissimi anni, gli iscritti alle facoltà economiche registrano numeri ormai del tutto comparabili a quelli della facoltà giuridica. Ma questo è, d’altronde, un trend nazionale. Quest’anno abbiamo infatti 9 iscritti a facoltà economiche e 10 a giurisprudenza, poi ci sono 2 scienziati politici e due letterati. Inoltre, rispetto ad una consolidata tradizione, è in crescita il numero degli studenti provenienti da regioni centro-settentrionali: quantunque le nationes più rappresentate continuino ad essere quella sicula prima e pugliese poi, abbiamo studenti da pressoché tutte le regioni: Calabria, Campania, Sardegna, Valle d’Aosta, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Liguria, Piemonte, Lombardia, Abruzzo. Insomma, la vocazione, fortunatamente, è, e continua ad essere, nazionale secondo quello che è, peraltro e come noto, un caratteristico proprium, e direi dei più pregevoli, della nostra Università.

Anche lo scorso anno le attività culturali hanno ruotato attorno ad un Corso approntato dalla Direzione, di concerto con l’associazione Agostini Semper e segnatamente con il Comitato scientifico, che ringrazio (in modo particolare il suo presidente, il prof. Stefano Solimano). E così dopo il corso sulla Storia della Repubblica, su Mercato etica e finanza, sulle relazioni internazionali e sulla Dottrina sociale della Chiesa ne abbiamo organizzato uno sulla lotta armata in Italia ed il terrorismo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Si è trattato, tra l’altro, di un modo per rammemorare Roberto Ruffilli, studente prima e Direttore poi del Collegio Augustinianum, assassinato barbaramente delle brigate rosse nell’aprile 1988. Il percorso che si è realizzato è stato dedicato proprio alla sua cara memoria. Devo dire che, anche per la particolare qualità dei relatori intervenuti nonché per il riconoscimento ufficiale ottenuto dalla facoltà di Giurisprudenza (per cui si è attribuito un credito formativo a chi ne ha seguito la maggioranza delle lezioni ed ha poi svolto una relazione), il corso è stato particolarmente seguito ed è stato accompagnato da un apprezzato cineforum animato dal Professor Ruggero Eugeni, lui pure antico agostino, che ringrazio per la sua opera.

La sesta edizione del corso sarà rivolta ad un tema di particolare attualità che si è intitolato Expo2015: nutrire il pianeta, energia per la vita. Il Corso si strutturerà in 6 lezioni e dovrebbe peraltro vedere la presenza anche del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.  Al termine del mio intervento, il Professor Cocconcelli, che ringrazio per la cortese disponibilità, terrà la lezione introduttiva, come anticipato.

Altri due eventi daranno lustro al presente anno accademico. In primis quattro incontri dedicati a Fede, carità e speranza cristiana: il contributo delle virtù teologali ai grandi temi della società contemporanea. Interverranno tra gli altri S.E. Mons Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropòlita di Campobasso-Bojano, il prof. Giuseppe Dalla Torre, cultore insigne di diritto ecclesiastico e canonico nonchè S.E. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale della nostra Università e anche la già citata prorettrice, professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi.

Non meno importante l’altro evento che dedichiamo alla Storia ai protagonisti e all’attualità del movimento cattolico italiano con incontri in cui ricorderemo, tra gli altri, Alcide de Gasperi e don Luigi Sturzo. Il titolo che abbiamo dato a questo ciclo di conferenze è Con il vangelo nascosto sul petto che è una frase, come a tutti noto, dello stesso don Sturzo il quale il 17 dicembre 1918, a Roma, in una riunione di amici che con lui preparavano il programma e lo statuto del Partito Popolare che stava per sorgere ebbe tra l’altro a dire che

“nel campo delle attività pubbliche, imiteremo i primi cristiani, che portavano il Vangelo nascosto sul petto, e alimentavano alla santa parola la loro fede, mentre come cittadini invadevano i fori e la curia e gli eserciti e i campi e fin nelle officine degli schiavi, per poi al momento opportuno portare avanti ai re le parole dello Spirito Santo”.

Aggiungo poi che tra le numerose attività del collegio c’è anche quella che vede un cospicuo numero di studenti animare la compagnia di teatro Ai due chiostri, che ha inscenato l’anno scorso, in un’aula magna gremita, Il malato immaginario. Inoltre, già da diversi anni, grazie al supporto dell’istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, vi è la possibilità di partecipare a corsi annuali interamente sovvenzionati per il conseguimento delle certificazioni internazionali di lingua inglese, tedesca e cinese nonché a corsi di alta formazione (il così detto progetto AlteScuole). Ogni anno, ancora grazie al Toniolo, si tiene un meraviglioso viaggio in Terrasanta, nel quale ci si fa pellegrini tra i pellegrini. Nella tradizionale gita di ottobre siamo stati sui luoghi verdiani (Busseto e Roncole Verdi) e abbiamo poi incontrato il figlio di Giovannino Guareschi, Alberto, che è stato la nostra guida d’eccezione al museo dedicato al padre.

E’ proseguito il sostegno concreto agli studenti attualmente ospiti del collegio: sono state così erogate 2 borse di studio a favore di studenti che hanno svolto un periodo di studio all’estero (brevemente ci diranno anche loro qualcosa dell’esperienza vissuta). Inoltre abbiamo erogato altre tre borse di studio con cui si è inteso premiare esclusivamente il merito accademico. E mi piace ricordare i nomi dei premiati: Giuseppe Portonera, per l’ambito giuridico-politico, Mattia Del Molino, per quello economico e Giuseppe Gadaleta per quello letterario-filosofico.

Ricorderà poi, forse, qualcuno di voi che l’anno scorso davo notizia del Decreto legislativo n. 68 del marzo 2012 con cui veniva novellata, in un’ottica di riordino, la disciplina dei collegi e delle residenze universitarie. Ricordo brevemente che le norme distinguono 3 categorie: collegi storici o di merito, collegi e semplici residenze. Allo stato risultiamo semplicemente residenze. Il che mi pare francamente una enorme occasione persa, eufemismo, tanto più che, in termini di attività e di prestigio la nostra struttura non ha davvero nulla da invidiare a quelle che hanno ottenuto il riconoscimento. Quello dei collegi storici è l’ambito che naturaliter compete all’Augustinianum e a cui è vocato. Avevo investito della vicenda le massime autorità accademiche lo scorso anno e anche in tempi recentissimi ho risollevato con energia la questione. Questo è peraltro un dossier, se così si può dire, che si passano i Direttori del Collegio. Infatti, quasi 20 anni fa l’allora direttore Stefano Solimano, anche con un assai accurato studio, aveva investito della vicenda il rettore prof. Adriano Bausola e lo stesso avevamo fatto col professor Lorenzo Ornaghi il sottoscritto ed il mio predecessore, il carissimo Matteo Caputo. Come suol dirsi, vi terremo aggiornati anche perché non intendiamo in alcun modo deflettere dall’impegnarci in tal senso.

E veniamo all’ultima notizia che vi dò. Ma la più importante.

Umberto Pototscnig, il primo Direttore laico del Collegio (dal 1956 al 1965) è scomparso, come tutti sapete, nel luglio del 2012. Ma forse non tutti sapete che ha destinato una cifra di circa 320 mila euro al Collegio a dimostrazione ulteriore, ove mai ve ne fosse stato bisogno, di un legame fortissimo verso l’Augustinianum.

Il lascito apre prospettive nuove e interessanti. Il nostro auspicio è che esso diventi veramente una preziosa occasione per offrire agli studenti del Collegio, presenti e futuri, la possibilità di incrementare ancora, e sensibilmente, le proposte loro destinate. Pare inoltre opportuno evitare soluzioni che portino un beneficio soltanto ad un esiguo numero di studenti e che siano limitate ad un determinato momento. Da ciò nasce la proposta presentata al Rettore Magnifico dell’Università, Professor Franco Anelli, che ha ritenuto di aderire a quanto gli abbiamo prospettato.

A noi la soluzione più congrua e ragionevole per l’impiego del lascito sin da subito è parsa quella di investire la somma in modo da conservare il capitale e fruire della rendita periodica al fine di finanziare specifiche iniziative per gli studenti (così creando una sorta di “dote” del collegio).

Questa proposta ha il merito da un lato di garantire buone risorse economiche e dall’altro di farlo per un tempo potenzialmente indeterminato.

La rendita così prodotta consentirà al Collegio di fare un ulteriore importante passo avanti per lo svolgimento del suo compito. Essa ci pare anzi proprio il volano di cui l’Augustinianum necessitava per rafforzarsi e proseguire con rinnovato vigore il percorso intrapreso.

Come utilizzare, in concreto,  questi soldi?

Intendiamo servirci di una parte della somma per istituire borse di studio di merito a sostegno di studenti capaci e meritevoli. In particolare, la preferenza cadrebbe innanzitutto su chi maggiormente necessita di un aiuto di tipo economico, favorendo dunque eventuali studenti idonei ma non beneficiari delle borse di studio. Inoltre, tale soluzione presterebbe attenzione a quelle fasce di reddito intermedio che per i criteri stabiliti nel bando regionale borse di studio non possono avanzare domanda e che attualmente paiono particolarmente colpite dalla attuale crisi economica.

La quota restante verrebbe riservata al finanziamento delle attività culturali del Collegio, che risulterebbero così potenziate.

Infine è nostro fermo intendimento ricordare il Prof. Pototschnig istituendo un premio di laurea aperto a tutti gli studenti dell’Università Cattolica per la miglior tesi in materie di diritto pubblico. Il premio verrebbe assegnato da un’apposita Commissione in un momento organizzato ad hoc o in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Agostini Semper.

Inoltre tra poco, dopo la santa messa, dedicheremo alla memoria del prof. Pototschnig una sala del Collegio: come avrete modo di vedere, vi abbiamo apposto una targa e affisso una foto particolarmente suggestiva.

Desidero inoltre ringraziare, e non è un grazie di circostanza, il professor Aldo Travi, ordinario di diritto amministrativo nella nostra Università e allievo affezionatissimo di Umberto Potoschnig, che è stato il curatore testamentario dell’eredità di cui si sta parlando e che a più riprese non ha fatto mancare, in varie forme, la sua vicinanza ed il suo ausilio. Egli ha poi inteso nobilitare ulteriormente con due contributi un libretto, che tutti dovreste avere tra le mani, nel quale abbiamo raccolto alcune delle lettere inviate da Pototschinig ai suoi studenti, e che conservavamo nell’archivio del collegio.

Sono lettere belle, appassionate e sincere. In ognuna d’esse, come ho scritto nella presentazione, spira forte il vento dell’intelligenza, dell’amore, della fede ma, più di ogni altro, il vento della libertà. L’augustinianum è stato, ed è, soprattutto un luogo di libertà e di pensiero. Nulla di più. Ma, certamente, nulla di meno.

Termino con le parole, ispirate e realmente magnifiche, rivolte da Pototschnig ai quart’anni del 1962. La lettera è datata 11 maggio 1962 ed è una di quelle che abbiamo pubblicato nel libretto cui alludevo poc’anzi. Magari alcuni di voi ricordano di averla ricevuta o forse chissà la conservano ancora. Orbene scriveva il Direttore 52 anni fa:

“non perdete la capacità di “perdere” del tempo, di saper ascoltare oltre che di parlare, di saper leggere anche là dove apparentemente nulla è scritto. Non riempitevi mai di voi stessi, delle vostre azioni, dei vostri anche buoni propositi, al punto da non avere più posto per chi non entra nei vostri programmi; al punto di non sapere più dire una parola a chi ancora non conoscete e che sapete di non rivedere mai più, al punto di considerare chi non fosse amico un estraneo. Non ho davvero altro da dirvi”.

 

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