Florindo Rubbettino e il “virus” della cultura

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<<E’ con il duro lavoro e la passione che si diventa “intraprenditori”>>

Quella di Florindo Rubbettino è stata una conferenza molto legata al tema della passione e alla volontà di pensare con la propria testa, così da agire in modo intraprendente e, dal nulla, scoprirsi imprenditori.

L’amministratore unico di Rubbettino srl è stato ospite del Collegio in data 13 aprile 2016 per una conferenza dal titolo: <<Perché un’economia più dinamica porta a una società più giusta>>. L’incontro ha trattato i temi dell’economia e dell’editoria, sui quali il Dott. Rubbettino ci ha espresso appunto la sua visione da editore.

L’invitato ha iniziato la conferenza raccontando di come suo padre, Rosario Rubbettino, decise di rinunciare al suo impiego pubblico di segretario scolastico per seguire la sua passione per la cultura, il suo “virus” come lo chiamava egli stesso. C’era il sogno di fondare una casa editrice, ma mancavano le conoscenze su come produrre concretamente un libro; così il fondatore della casa editrice diede dimostrazione di tutta la sua intraprendenza e, da solo, si fece imprenditore.

Dopo questo breve racconto sulla nascita della casa, Florindo Rubbettino ci ha parlato di cosa significhi essere un editore, di quali tipi di pubblicazioni si sia ritrovato a occuparsi e di come, pian piano, sia diventato in particolare un’icona dell’editoria liberale, accennando anche a cosa significhi essere un editore nel sud Italia.

La conferenza è stata la penultima del ciclo “l’impresa di fare impresa” e il Collegio è stato molto lieto di poter ospitare un “intraprenditore” così esemplare.

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