Relazione sulle attività del Collegio nell’a.a. 2012-2013

 di Saverio Gentile, Direttore del Collegio Augustinianum

XVIII Assemblea - intervento del dott. Saverio Gentile

L’8 dicembre del 1935, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico padre Agostino Gemelli, fondatore della nostra Università, comunicava ufficialmente l’istituzione del Collegio Augustinianum. Nel disegno del Rettore e francescano il collegio costituì sin da subito una struttura essenziale da affiancare alla sua università: egli stesso, d’altronde, aveva percorso la propria vita universitaria di studio ospite dello storico collegio Ghislieri di Pavia. Il collegio, egli disse, «è chiamato a creare un’aristocrazia intellettuale e spirituale che, lungi, dall’insuperbire gli iscritti, li rende umili e modesti purché consapevoli della missione che compiono e di quella che andranno a compiere».
Da allora molto cammino è stato fatto ma le coordinate seguite sono rimaste le stesse. L’ Augustinianum era stato fortemente voluto da Gemelli con l’obiettivo di “formare uomini per il nostro tempo” ed egli alludeva al tempo difficile degli anni della fondazione, gli anni venti e Trenta del Novecento appunto, quando il laicismo imperante aveva relegato la cultura cattolica in quello che alcuni storici hanno ben definito un vero e proprio ghetto. Ma l’intuizione conserva una perenne validità e freschezza soprattutto in un tempo in cui non meno impegnative si presentano le sfide della secolarizzazione, della globalizzazione, della multiculturalità.
Compito precipuo dei collegi di ispirazione cattolica in generale e dell’Augustinianum in particolare è dunque, oggi come allora, quello di formare uomini che sappiano evangelicamente leggere “i segni dei tempi”, viandanti affaticati, e talora anzi spossati, ma consapevoli, sulla strada di Emmaus.

Non senza fatica, ma sempre con grande entusiasmo è ciò che cerchiamo di fare.

In un opuscolo che ho curato e che i partecipanti all’assemblea hanno avuto tra le mani, dal titolo “Dieci anni di cultura in Augustinianum“, ho raccolto tutte le attività culturali che si sono tenute in collegio nel decennio passato: credo che molto sia stato fatto. In esso potrete leggere che lo scorso anno il tradizionale Corso, che ormai da qualche anno organizziamo, è stato dedicato ad un tema che ci stava particolarmente a cuore ovvero la Dottrina sociale della Chiesa (e ne abbiamo raccolto gli atti, disponibili per che ne facesse richiesta come l’opuscolo nell’apposita sezione del nostro sito).
Inoltre abbiamo incontrato alcuni protagonisti della Corte Costituzionale: sono stati così con noi non meno di 3 presidenti emeriti della Corte (Ugo De Siervo, Cesare Mirabelli e, soprattutto, il nostro Giovanni Maria Flick) nonché un giudice attuale, Sabino Cassese.
Il ciclo di incontri si poi è concluso con un altro ex agostino, Vincenzo Satta.
Si è trattato di un’iniziativa particolarmente pregevole, di cui è possibile prenotare gli atti anche online, e che ha ricevuto il plauso di tutti: onestamente non credo che nulla di simile si sia mai organizzato non solo in un Collegio ma forse nella stessa Università.

Anche questa attività, peraltro, si è svolta con l’ausilio prezioso del Comitato scientifico dell’associazione. A tal proposito un ringraziamento di cuore va al professor Michele Lenoci, presidente del comitato sin dalla sua istituzione. Un grazie e un saluto affettuoso anche al nuovo Presidente, il professor Stefano Solimano, ed  ai membri del rinnovato Comitato scientifico.

Il Corso di quest’anno, che ha avuto anche il riconoscimento della facoltà giuridica della nostra Università per cui gli studenti che lo frequenteranno con assiduità si vedranno riconosciuto 1 credito formativo, è dedicato alla lotta armata in Italia, al terrorismo degli anni Settanta e Ottanta. Come ognuno sa anche il collegio ha pagato il suo tributo di sangue con l’uccisione di Roberto Ruffilli, assassinato barbaramente dalla follia omicida delle brigate rosse il 16 aprile 1988. Il percorso che abbiamo pensato è dedicato proprio alla sua cara memoria, nel venticinquesimo dall’uccisione. La prolusione al corso sarà effettuata appunto dal professor Schiera, che di qui a poco parlerà.

È proseguito il sostegno concreto agli studenti attualmente ospiti del collegio: sono state così erogate 2 borse di studio a favore di studenti che hanno svolto un periodo di studio all’estero (brevemente ci diranno anche loro qualcosa dell’esperienza fatta).

Una novità che vi proponiamo quest’anno, alla quale tenevo particolarmente, e che spero possa ripetersi negli anni a venire consiste nell’ascoltare dalla loro viva voce alcuni giovani ex studenti del collegio. Andiamo in qualche modo così a vedere come va a finire la storia, o meglio le storie, una volta abbandonata via Necchi e conclusa l’esperienza collegiale. Dal mio osservatorio privilegiato di Direttore della fortezza Bastiani dell’Augustinianum ho constatato che, chi più chi meno, tutti sono riusciti e riescono a ritagliarsi un loro spazio, anche in tempi difficili e complessi quali quelli odierni.
Insomma, il collegio Augustinianum tiene e tiene anche direi molto bene, pure in un contesto che è immensamente più difficile di quello di un tempo che fu. Oggi ne abbiamo alcuni, tra giovani ex e beficiari delle iniziative dell’Associazione, che ci racconteranno brevemente la loro storia.

Gli agostini di oggi cercano insomma di mantenere il passo dei tanti illustri predecessori. Mi piace ricordare che giusto lo scorso mercoledì 6 novembre nell’aula degli atti accademici, Pio XI,  si è tenuta la cerimonia per il conferimento del titolo di professore emerito a dodici professori ordinari, che hanno svolto il loro magistero presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. I docenti che hanno ottenuto il titolo nel quadriennio 2010-2013 sono stati 12, di questi addirittura 6 ex agostini, i cui nomi voglio ricordare, in rigoroso ordine alfabetico: Angelo Mattioni, Giorgio Pastori, Giuseppe Benedetto Portale, Mario Romano, Tiziano Treu della facoltà di giurisprudenza e Luigi Pizzolato della facoltà di Lettere e filosofia. A loro vanno le nostre felicitazioni e i nostri rallegramenti più sinceri.

Segnalo poi che con il caro Presidente Daniele Clarizia, che ringrazio sentitamente per tutto quello, e non è poco, che ha fatto che sta facendo e che farà per l’Associazione, e insieme allo studente Giorgio Cavazza, ex presidente dell’assemblea degli studenti, siamo stati ospiti del collegio Gregorianum di Padova ad un convegno intitolato “per crescere come uomini, professionisti e cristiani” che si è tenuto venerdì 25 ottobre 2010.

Un’ultima annotazione.

Con il Decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012 è stata novellata, in un’ottica di riordino, la disciplina dei collegi e delle residenze universitari. Le norme distinguono 3 categorie: collegi storici o di merito, collegi e semplici residenze. Allo stato risultiamo semplicemente residenze. Ho investito della questione le massime autorità accademiche, a partite dal Magnifico Rettore, professor Franco Anelli, e mi è stato assicurato che si studierà la fattibilità della operazione volta ad ottenere lo status di collegio storico. Il busillis della vicenda è dato dalla circostanza che per l’accreditamento ministeriale è richiesto il rispetto del requisito di cui all’art. 17, comma 3, lettera a) del Decreto: ovvero l’esclusiva finalità di gestione di collegi universitari. Di qui la necessità di costituire un ente specificatamente dedicato alla gestione dei collegi. Questi sono tra l’altro i medesimi scogli su cui si sono in passato, come si ricorderà, infranti analoghi tentativi esperiti. Infatti, l’allora direttore Stefano Solimano, anche con un assai accurato studio, aveva investito della vicenda il rettore prof. Adriano Bausola e lo stesso avevamo fatto col professor Ornaghi il sottoscritto ed il mio predecessore, il carissimo Matteo Caputo.

Peraltro, in termini di attività e di prestigio la nostra struttura non ha davvero nulla da invidiare a quelle che hanno ottenuto il riconoscimento. Quello dei collegi storici è l’ambito che naturaliter compete all’Augustinianum e a cui è vocato. Dunque, per parte nostra, non lasceremo nulla di intentato perché le cose possano evolversi nella direzione auspicata.

Il nostro compito, e concludo, è quello, con tutte le nostre difficoltà ed i nostri limiti, di far crescere e di crescere noi stessi nella consapevolezza, come diceva San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, che «sono tre le cose che permangono. La fede oscura e insieme lucente, la speranza che sempre attende, ma più grande di tutto è l’amore».

 

Materiali correlati

Il Resoconto della XVIII Assemblea

Il rendiconto della gestione (PDF)

Il volumetto 10 anni di cultura in Augustinianum

Il contributo del prof. P. Schiera al percorso “La lotta armata in Italia” (PDF)

Il volumetto Dal principio di Parmenide alla fenomenologia trascendentale. Per un’autobiografia intellettuale (di V. Melchiorre, agostino dell’anno)

L’omelia di don Daniel Balditarra per l’Assemblea

La galleria fotografica dell’evento

Il percorso fotografico “L’Augustinianum a 80 anni tra presente e futuro”

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